Una carezza di Papa Francesco

Settembre 2014 - febbraio 2016

Progetto concluso


Una carezza di Papa Francesco
 

Il progetto “Una carezza di Papa Francesco”, donato dall'Ateneo al Santo Padre, è stato realizzato in collaborazione con le suore del Verbo Incarnato, che gestiscono l'Hogar Niño Dios di Betlemme, e con l’Associazione pro Terra Sancta (ATS) che promuove e coordina attività nell’ambito della cooperazione allo sviluppo e della solidarietà internazionale in tutte le aree di presenza della Custodia di Terra Santa (Israele, Territori Palestinesi, Siria, Libano, Giordania, Egitto, Cipro, Rodi).

Rassegna stampa

Nel luglio 2015 si è svolta la prima missione in Terra Santa con la realizzazione di un laboratorio di musicoterapia e un seminario sul metodo Affolter. L'intervento, coordinato dalla prof.ssa Cristina Castelli, ha previsto un laboratorio di musicoterapia, coordinato dal dott. Dario Benatti e dalla dott.ssa Maria Pia Bonanomi, che ha avuto una durata di 7 giorni ed è stato seguito da 26 professionisti e studenti dell’ambito socio-educativo, sanitario, psicologico e musicale. Durante questa prima missione è stato inoltre promosso un corso di formazione rivolto alle suore, agli operatori e ai volontari dell’Hogar Niño Dios sul metodo Affolter, un sistema volto allo sviluppo e al potenziamento dell’autonomia nelle attività quotidiane per bambini con sviluppo atipico. Il laboratorio ha avuto una durata di tre giorni ed è stato seguito da 16 partecipanti.

Il Corso di formazione ha avuto una durata di 35 ore articolata in lezioni teorico-pratiche, esperienze guidate, esercitazioni riguardanti l’uso degli strumenti e della voce, visualizzazione e analisi di sedute di musicoterapia.

Aspetti teorici: sono stati approfonditi l’analisi del suono e della musica come mezzo di comunicazione, relazione ed espressione di sé. In particolare è stato proposto l’approccio della musicoterapia inteso come insieme di tecniche educative e riabilitative volte a creare opportunità di comunicazione, laddove altre modalità, come il linguaggio verbale, siano limitate da problematiche di vario genere.

Aspetti pratici: uso dello strumentario-base della musicoterapia; ascolto empatico e facilitazione della relazione dialogica attraverso il suono e la musica; sperimentazione dei rapporti suono-movimento nell’espressione corporea, delle caratteristiche ludico-espressive e relazionali della improvvisazione d’assieme e della propria vocalità; analisi e uso funzionale della tecniche di musicoterapia.

Nel febbraio 2016 si sono recate a Betlemme la dott.ssa Daniela Ricci, pediatra specialista in neuropsichiatria infantile e la dott.ssa Giorgia Coratti, terapista della neuro e psicomotricità nell’età evolutiva presso il Policlinico “A. Gemelli”, nell’unità di Neuropsichiatria infantile diretta dal prof. Eugenio Mercuri. Le due dottoresse hanno svolto attività ambulatoriale e formativa con l'obiettivo di migliorare le competenze riabilitative del personale medico e paramedico locale su aspetti relativi sia alla diagnosi che all’assistenza delle disabilità. Sono stati presi in esame cinque casi di bambini con paralisi celebrale, autismo, iperattività e/o ritardo mentale e, attraverso l’utilizzo di strumenti e test cognitivi,  sono stati analizzati i loro disturbi neuropsicologici, le interazioni interpersonali e le capacità comunicative .

L’intervento ha previsto una parte di valutazione/osservazione, in collaborazione con gli operatori, di alcuni bambini con disabilità molto diverse tra loro e lezioni frontali, con indicazioni pratiche e dimostrazioni video. Per venire incontro alle richieste degli operatori e alle caratteristiche dei bambini accolti presso la struttura, ogni giorno è stato approfondito uno specifico aspetto dello sviluppo:

  • le competenze motorie
  • le abilità visive, le competenze visuo-percettive e visuo-cognitive
  • le abilità cognitive e adattive
  • l’attenzione ed il comportamento