Università delle buone prassi contro l’abbandono in Centro America

Novembre 2023

Progetto in corso


Università delle buone prassi contro l’abbandono in Centro America

Il progetto intende contribuire ad assicurare e realizzare il benessere generale del minore, con particolare riferimento ai bambini/e abbandonati o a rischio abbandono in Centro America, promuovendo un approccio collaborativo e partecipativo che mira ad accrescere la responsabilità degli attori coinvolti nel sistema di tutela dell'infanzia e che implica la progettazione di iniziative strutturate e sostenibili nel tempo, orientate a identificare, insieme alle risorse locali, le radici degli elevati tassi di abbandono dell’America Centrale. Paesi come Messico, El Salvador, Honduras e Repubblica Dominicana, infatti, sono tristemente noti per le costanti violazioni dei diritti fondamentali dei bambini, con alti tassi di violenza e abbandono, in parte attribuibili all'instabilità sociopolitica e alla complessa dinamica dei flussi migratori misti.

L’ente capofila del progetto è Amici dei Bambini Ai.Bi, che ha ha un’esperienza di oltre 30 anni in progetti volti alla protezione dei minori fuori famiglia o non accompagnati e si occupa di progetti di ricerca, formazione e capacity bulding.

L’Università Cattolica del Sacro Cuore partecipa al progetto come partner, insieme a SOS Bambino International Adoption A.P.S., Fondazione Patrizia Nidoli Onlus, Soleterre – strategie di pace ONLUS, Congregazione poveri servi della divina provvidenza – Istituto Don Calabria.

Dopo aver individuato i bisogni nei diversi Paesi di destinazione del progetto, l’intervento, svolto in collaborazione con le istituzioni e le autorità preposte nei 4 Paesi, con le OSC e le Agenzie UN, prevede la realizzazione delle seguenti attività:

È stata prevista l’elaborazione e diffusione di una ricerca esaustiva avente per oggetto la condizione dei minori vulnerabili e il sistema di child-protection (quadro normativo, funzionamento del sistema, risorse dedicate, ecc.) dei quattro Paesi.

L’azione di ricerca sarà coordinata dall’Università Cattolica del Sacro Cuore (UCSC) attraverso la costituzione di un gruppo di lavoro multidisciplinare che coinvolgerà docenti e ricercatori afferenti all’area psicologica, sociologica e giuridica dell’UCSC e delle quattro Università locali identificate. 

L’azione di ricerca si declina nelle seguenti attività:

  1. Analisi documentale per delineare un quadro chiaro e aggiornato dal punto di vista qualitativo e quantitativo della situazione, il funzionamento di politiche e dei sistemi di protezione infantile, le buone prassi esistenti e un aggiornamento della situazione dei minori in transito nei Paesi coinvolti
  2. Realizzazione di interviste semi strutturate per ogni Paese finalizzate a integrare l’analisi documentaria
  3. Realizzazione di un report di ricerca e presentazione dei risultati

L’azione prevede la formazione multidisciplinare, basata sui bisogni rilevati in fase di need assesment, di operatori e funzionari per ogni Paese coinvolto nel progetto. Il corpo docente sarà costituito da: esperti dei soggetti partner e del capofila, docenti e ricercatori dell’UCSC e delle Università locali.

Tale azione ha lo scopo di garantire che gli attori coinvolti nel sistema di protezione dell’infanzia nei quattro Paesi condividano programmi e strategie di prevenzione e tutela dei minori più vulnerabili e rafforzino la rete creata durante il progetto, valorizzando il coinvolgimento diretto di tutti gli attori. Saranno inoltre consultati adolescenti portatori di interesse, per garantire il loro diritto all’ascolto e alla partecipazione e integrare il loro fondamentale punto di vista nei programmi di intervento a loro rivolti.

 

Il cambiamento che il progetto vuole generare attiene alla produzione e alla diffusione della conoscenza, all’aumento della capacità della rete di condurre ricerca di qualità e al potenziamento della capacità degli stakeholder (decisori politici, operatori, funzionari) di prendere decisioni informate su minori e famiglie. Questo consentirà nel lungo periodo di impattare positivamente sul benessere dei minori fuori famiglia, a rischio di abbandono e in transito, attraverso la maggiore efficacia degli interventi loro dedicati.