Sguardo oltre il carcere

Giugno 2018 - dicembre 2021

Progetto concluso


Sguardo oltre il carcere. Rafforzamento della società civile nell'inclusione sociale e nella tutela e promozione dei diritti dei detenuti ed ex-detenuti in Camerun
 

Avviato il 1 giugno 2018, il progetto della durata triennale è finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione internazionale allo Sviluppo (AICS). Obiettivo dell'intervento è la promozione di una società inclusiva e attenta alla tutela dei diritti, in particolare delle persone detenute, in quattro città del Camerun: Douala, Mbalmayo, Garoua e Bafoussam. I detenuti e gli ex-detenuti sono una delle categorie più esposte a disoccupazione, esclusione e povertà e sono ovunque riconosciuti quali soggetti svantaggiati (Regolamento comunitario n. 2204/02, Legge 381/1991). Nei Paesi in cui non esistono norme e incentivi per l’integrazione dei soggetti vulnerabili è necessaria un’azione di rafforzamento e sensibilizzazione della società civile affinché vengano promosse buone pratiche che riportino al centro della vita sociale e della collettività la persona detenuta ed ex detenuta, riconoscendola nella sua umanità. Il progetto si impegna a riportare l’attenzione sulla finalità rieducativa della pena e sul ruolo che ogni singolo cittadino può svolgere nel percorso di risocializzazione e tutela dei diritti umani.

L’ente capofila del progetto è l’Associazione Centro Orientamento Educativo (COE) che collabora per l’implementazione delle attività con diversi partner, portatori ciascuno di competenze e sensibilità differenti. Tra i partner italiani vi è l’Università Cattolica del Sacro Cuore che, tramite il Centro di Ateneo per la Solidarietà Internazionale, supporta gli interventi sia dal punto di vista scientifico sia amministrativo.

Tramite il progetto Sguardo oltre il carcere, il COE intende proseguire ed ampliare alcune delle iniziative messe in atto grazie ad un progetto avviato nel gennaio 2015 ed ora concluso, finanziato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) dal titolo Scateniamoci!, volto alla promozione dei diritti e al miglioramento delle condizioni di vita dei detenuti delle carceri di Garoua, Mbalmayo e Douala.

Indagine sulla percezione dei detenuti e realizzazione di un percorso di educazione civica

L'Università Cattolica ha svolto le prime missioni in Camerun nei mesi di novembre e dicembre 2018, occupandosi della somministrazione di interviste in profonfità ad alcuni "testimoni privilegiati" ed erogando un percorso di formazione relativo alla somministrazione di interviste semi strutturate a 8 operatori locali nelle città di Mbalmayo e Douala grazie alla dott.ssa Oana Marcu e alla dott.ssa Silvia Malacarne. L'analisi delle interviste ha poi prodotto un report confluito nel quaderno n. 9 della collana "Quaderni del CeSI" dal titolo Università e ONG insieme per lo sviluppo. L’esperienza del progetto “Sguardo oltre il carcere” in Camerun.
 

Percorso di formazione per la costituzione di tavoli di coordinamento

Il secondo gruppo di attività in carico all'Università Cattolica è stato affidato alle professoresse Costanza Marzotto e Miriam Parise che hanno condotto e coordinato un percorso di formazione rivolto a 15 operatori locali presso la città di Mbalmayo, volto alla creazione di tavoli di coordinamento tra enti del territorio finalizzati alla presa in carico di problemi che riguardano i detenuti e le loro condizioni di vita nelle carceri.

A questa prima missione ne è seguita una seconda a gennaio 2020. In quell'occasione le docenti si sono recate in tutti e quattro i poli coinvolti dal progetto (Mbalmayo, Youndé, Bafoussam e Garoua). La missione ha avuto l'obiettivo di incontrare i membri delle équipe di progetto costituitesi nel 2018, attualmente impegnate nella costituzione dei tavoli di coordinamento, al fine di enucleare eventuali criticità emerse nel corso delle attività svolte fino ad ora e di individuare strategie adatte ed efficaci all’implementazione delle iniziative; conoscere i partecipanti ai tavoli di coordinamento al fine di condividere strumenti e metodologie di supporto alla conduzione di gruppi di lavoro, gestione delle relazioni e mediazione dei conflitti.

Documenti di progetto