In merito al video sull’eutanasia diffuso dall'associazione Luca Coscioni

03 maggio 2013

In merito al video sull’eutanasia diffuso dall'associazione Luca Coscioni

Condividi su:

I radicali italiani si fanno promotori di un video a favore dell'eutanasia che si colloca a metà strada tra l'apologia e l'istigazione al suicidio. Non si può accettare che in un Paese civile la disperazione di una donna sia utilizzata per una campagna a favore dell'eutanasia camuffata sotto il tema delle libertà individuali. Piera, da presunta protagonista, diventa duplicemente vittima, della sua malattia e dello sfruttamento mediatico dei radicali.
Questa campagna è un'offesa e uno sfregio nei confronti di tutte le persone che in questo momento stanno affrontando con coraggiosa dignità la faticosa esperienza della malattia. Mentre il nostro Paese si sta meritoriamente impegnando nella promozione delle terapie del dolore, nell'assistenza domiciliare, nel sostegno clinico ed esistenziale dei malati terminali, i radicali italiani costruiscono a tavolino una campagna mediatica che, con la pretesa di introdurre un inesistente diritto di morire, fornisce semplicemente un cinico contributo alla razionalizzazione delle spese di cura. La morte è la cessazione di ogni diritto e come tale non può mai essere posta come una conquista di civiltà.

Nota stampa

Condividi su: