Un libro corale e fuori canone che intreccia narrazioni tra loro differenti per tonalità: una voce materna, una filosofica e una teatrale che tutte assieme offrono un'articolata riflessione sulle costitutive dimensioni della vita umana che si delineano nell'esperienza dell'essere generati e generanti, dell'essere, cioè, uomini, persone umane. Un lavoro di scrittura scandito anzitutto da una voce femminile, quella di Catia Cariboni, che, attraverso un diario materno, racconta la storia di suo figlio Francesco, l'amore fragile, che fa da filo rosso agli altri testi corifei: una riflessione filosofica sul significato del venire al mondo, proposta da Adriano Pessina, un saggio sull'Educazione alla Teatralità e una trasposizione drammaturgica scritte da Gaetano Oliva.