Università Cattolica del Sacro Cuore

Gruppi di Parola, un anno di crescita


Esprimersi con le parole, i disegni, i giochi di ruolo, la scrittura e raccontare le proprie inquietudini, i sentimenti, le paure. Uscire dall’isolamento e dialogare tra pari, con i genitori e con l’aiuto di professionisti esperti nell’ascolto dei minori. Passi importanti per chi, come i figli coinvolti nella separazione dei genitori, vive un momento in cui è difficile esprimere i propri dubbi, la rabbia, la tristezza. Sono passi che molti bambini hanno potuto compiere grazie ai Gruppi di Parola, una risorsa al centro dell’attività di ricerca, intervento e formazione del Centro di Ateneo Studi e Ricerche sulla Famiglia dal 2005, anno in cui Costanza Marzotto, responsabile per la formazione del Centro di Ateneo, ha introdotto in Italia questa pratica sul modello dell’esperienza canadese (C. Marzotto, a cura di, 2010; 2013).

Nel corso del 2018 i Gruppi di Parola, una realtà ormai presente in 18 Regioni italiane, sono stati oggetto di un rinnovato interesse da parte di diverse istituzioni, a cominciare dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza che ha promosso l’importante progetto I Gruppi di Parola: una risorsa per la cura dei legami di figli di genitori separati, in collaborazione con il Centro di Ateneo Studi e Ricerche sulla Famiglia e con l’Istituto Toniolo di Studi Superiori – consultorio familiare di Roma e Napoli –, conclusosi il 3 dicembre scorso con un convegno tenutosi a Roma presso la sede del CNEL. Un’occasione in cui il Garante, la dottoressa Filomena Albano, ha illustrato la Carta dei diritti dei figli nella separazione dei genitori e Lorraine Filion ha raccontato della nascita e dello sviluppo di questa risorsa in Canada.

Nel corso del progetto sono stati realizzati dieci Gruppi di Parola nelle tre città coinvolte, Roma, Napoli e Milano. A Milano l’équipe guidata dalla professoressa Costanza Marzotto, coordinatore del gruppo (Paola Farinacci e Marta Bonadonna conduttrici di GdP; Chiara Fusar Poli e Sara Molgora, ricercatrici) ha realizzato tre gruppi presso il Servizio di psicologia clinica per la coppia e la famiglia, che sarà sede anche del prossimo Gruppo di Parola, in programma per 20 e 27 marzo e 3 e 10 aprile (per informazioni e contatti: serviziocoppiafamiglia@unicatt.it, 02.7234.5961).

All’interno di questo progetto sono stati realizzati in Italia tre eventi di promozione sui Gruppi di Parola. In particolare, nel mese di ottobre 2018 si è tenuto un convegno pubblico in collaborazione con il Garante per l’infanzia e l’adolescenza del Piemonte, Rita Turino, e il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Torino, allo scopo di condividere le esperienze realizzate in questi anni nell’ambito delle risorse per i figli di genitori separati. Questo appuntamento, a cui hanno partecipato oltre cento operatori, si è rivelato un’occasione molto positiva per lo scambio tra studiosi ed operatori nel campo dei gruppi di parola e della mediazione familiare, tutti impegnati a rendere più competenti le persone coinvolte nella transizione del divorzio. Peculiare di questa Regione è la fitta rete costruita tra gli operatori psicosociali e la sinergia tra le risorse offerte dai Centri per le Famiglie e le scuole. Infatti la maggior parte degli invii al Gruppo di Parola vengono fatti dagli insegnanti che in questi mesi stanno usufruendo anche di un’offerta formativa sul tema della separazione e del divorzio e sulle ripercussioni di questo evento critico sul benessere degli scolari. A proposito dell’approccio scolastico nel corso del convegno, è stata ribadita l’importanza di una equi-distanza ed equi-vicinanza dell’insegnante con i due genitori, affinché i figli possano accedere ad entrambe le stirpi familiari.Il percorso ha visto anche tre incontri di revisione della pratica ai quali hanno partecipato numerosi professionisti appositamente formati alla conduzione dei Gruppi di Parola.

Tra le questioni maggiormente ricorrenti quelle relative ai rapporti con l’esterno (come rendere più efficace la promozione, come sensibilizzare il mondo della scuola e dei servizi per la tutela minori alla risorsa del GdP, come adeguarsi alle richieste di un determinato territorio, ecc.) e quelle più connesse con il metodo e le tecniche di conduzione del gruppo (strumenti per attivare la vita del gruppo a seconda dell’età e del contesto, nuovi libri per parlare della separazione, ecc.).

Al termine del progetto è stata realizzata una valutazione, sulla base di un questionario sottoposto ai bambini e agli adolescenti partecipanti e ai loro genitori da cui è emerso un giudizio molto positivo su questa esperienza che volentieri proporrebbero ad altri.

Renata Maderna