L’idea di mettere a punto il FamILens deriva dalla constatazione che i concetti di sostegno alla famiglia e di impatto familiare rimangono fortemente astratti e vengono raramente tradotti in azioni concrete. Appare quindi urgente richiamare con forza la necessità di mettere in atto una vera e propria rivoluzione culturale nel policymaking e nella pratica d’intervento, che consenta di uscire dalla retorica e imboccare la strada di una costante ed estesa analisi dell’impatto familiare di politiche e pratiche.
Per perseguire tale obiettivo, dopo un’attenta ricognizione nel panorama internazionale, si è deciso di appoggiarsi al modello che sembra avere il maggiore credito e la maggiore diffusione sia nel policymaking, sia nella letteratura sull’argomento.
Il modello del Family Impact Lens, sviluppato compiutamente, attraverso la pubblicazione di un Rationale e di un Handbook, dal Family Impact Institute della Purdue University (IN), sistematizza i risultati di decenni di ricerche, classificandoli in un numero ristretto di categorie, semplici da capire e da trasmettere a chiunque, in grado di stimolare la riflessività in modo immediato. Tali categorie vengono tradotte in 5 principi da cui policymakers e operatori dovrebbero lasciarsi interrogare, nei processi decisionali e della pratica d’intervento. Essi sono 1) Responsabilità della famiglia; 2) Stabilità della famiglia; 3) Relazioni familiari; 4) Diversità delle famiglie; 5) Coinvolgimento delle famiglie.
Le ricerche condotte in Italia dal 2018 hanno portato a definire nel 2023 una versione che aggiunge un principio e formula in modo più coerente con le caratteristiche del welfare italiano i 5 principi originali. È una versione in costante aggiornamento.
Nel 2019 nasce entro il Centro di Ateneo Studi e Ricerche sulla Famiglia il Family Impact Team, al fine di promuovere ricerche e action-research, basate sull’applicazione di un modello specifico per l’analisi dell’impatto di politiche e pratiche sulle relazioni familiari.
Il modello è strettamente connesso con quello messo a punto da un gruppo di ricercatori statunitensi nel 2012 (il Family Impact Lens), dopo un percorso più che ventennale di studi e ricerche in cui sono state utilizzate due precedenti versioni, del 1988 e del 2000.
L’incontro col modello statunitense è avvenuto nel 2017, nell’ambito di un seminario internazionale – Il Family Impact Lens: un approccio focalizzato sulla famiglia per le politiche e gli interventi – promosso dal nostro Centro insieme al Cisf (Centro Internazionale Studi Famiglia), in cui l’ideatrice del modello, Karen Bogenschneider, allora appartenente al Family Impact Institute della Purdue University (Indiana, USA), è stata invitata a presentarlo e a discuterlo con accademici, policymaker e operatori italiani. In quell’occasione si è compreso che la decennale esperienza nello studio delle buone pratiche nei servizi per la famiglia, da parte di un gruppo di ricercatori del nostro Centro, poteva trovare nel modello un valido strumento per sistematizzare quanto fatto finora e aprire nuove piste di ricerca e intervento.
Da allora, sono stati avviati numerosi progetti in cui il modello è andato affinandosi e adattandosi in modo sempre più coerente col contesto italiano. Per questo motivo, per valorizzare la specificità dell’esperienza italiana, nel 2020 è stato depositato il marchio FamILens, che richiama il Family Impact Lens.
Il lavoro del FamILens Team è volto a promuovere un dialogo virtuoso e circolare tra policymakers e ricercatori, con l’obiettivo di verificare quanto e come i vari interventi di politica pubblica (interventi per le famiglie, ma anche interventi nell’ambito delle politiche sociali, sanitarie, educative, urbanistiche, di sviluppo economico) ricadono entro le relazioni familiari e modificano – in positivo o in negativo – le condizioni di vita e di benessere delle famiglie, nelle loro diverse forme strutturali e condizioni socioeconomiche.
La necessità di analizzare costantemente l’impatto familiare di politiche e pratiche è stata sempre all’attenzione dell’Osservatorio nazionale sulla famiglia che richiede, sia nel Piano Nazionale per la Famiglia del 2012 che in quello del 2022, che la VIF (Valutazione d’Impatto Familiare) diventi azione strutturale.
Il FamILens ha una notevole affinità con l’approccio relazionale e simbolico in psicologia, perché guarda alla famiglia come a una relazione sociale cruciale, il cui benessere genera benessere per l’intera società; per questo motivo è necessario che nel policymaking e nella progettazione di servizi e interventi per la persona si assuma un approccio “think-family”, che pensi la famiglia laddove generalmente si vede solo l’individuo (approcci individual-based), riconoscendo l’imprescindibilità dei legami a cui ciascuno è annodato.
Il FamILens è un modello evidence-based, suffragato da una mole consistente di ricerche empiriche: a quelle che hanno fatto da sfondo alla versione statunitense si sono aggiunte quelle che hanno sostenuto gli adattamenti italiani, tra cui gli studi sul capitale sociale familiare, sui rapporti intergenerazionali, sulla generatività e sull’associazionismo familiare.