Università Cattolica del Sacro Cuore

La famiglia torna al centro

 

All’inizio del 2020 Elisabetta Carrà, membro del Consiglio scientifico del Centro di Ateneo di Studi e Ricerche sulla Famiglia, è stata nominata all’interno dell’Osservatorio Nazionale sulla Famiglia come delegata dal Ministro per le pari opportunità e la famiglia. Per il Centro questa nomina rappresenta un significativo riconoscimento del ruolo che ricopre ormai da 45 anni nello studio e nella ricerca sulla famiglia e sulle politiche familiari e forte è il desiderio di contribuire in modo fattivo a migliorare la vita della famiglie italiane, grazie a questo incarico. Non solo Elisabetta Carrà, ma anche altre tre collaboratrici storiche del Centro, Donatella Bramanti, Sara Mazzucchelli e Isabella Crespi, hanno offerto il loro contributo esperto nell’ambito di un gruppo di lavoro dell’Osservatorio su una tematica che è centrale per il modello relazionale simbolico a cui il Centro si ispira: il rapporto tra generi e generazioni.

La presenza del Centro nell’Osservatorio coincide tra l’altro con un momento storico del tutto particolare, perché per la prima volta dal dopoguerra sembra che in Italia la politica di nuovo stia recuperando attenzione nei confronti della famiglia, non solo a livello di proclami, ma con decisioni che, se portate fino in fondo, potrebbero consentire al nostro Paese di recuperare l’enorme gap che la separa dagli altri Paesi Europei, nel campo degli investimenti in politiche familiari esplicite. Grazie alla Ministra Elena Bonetti e al forte impulso dato dal Forum delle associazioni familiari, presieduto da Gigi De Palo, il Family Act è diventato legge, con l’approvazione di un primo decisivo provvedimento, l’assegno unico per i figli, dotato di un concreto finanziamento.

Gli Stati Generali della Natalità, svoltisi il 14 maggio con la presenza del Papa e del primo ministro Draghi hanno suggellato l’avvio di questa nuova fase storica, che dovrebbe avere un altro momento chiave nella Conferenza nazionale della famiglia, in previsione per l’autunno. Nonostante ci siano ancora parecchie resistenze a riconoscere come prioritario il sostegno alle famiglie che desiderano avere figli (tanto che l’estensione di questa misura a tutti i lavoratori sembra che non avverrà prima del 2022), appare chiara l’intenzione di unificare lo sguardo e osservare i bisogni delle persone attraverso la lente delle relazioni familiari.

Proprio in questa direzione si sta muovendo un team del Centro di Ateneo, che ha sviluppato il modello del FamILens® (Family Impact Lens) e che lo sta promuovendo sia livello teorico, sia nella ricerca e nell’intervento. Assumere la lente dell’impatto familiare consente di non dispendere le energie e le risorse e di finalizzare le azioni all’obiettivo ora più importante: sostenere la generatività della famiglia per avviare una stagione di primavera demografica, dopo l’inverno drammaticamente aggravato dalla pandemia.