Università Cattolica del Sacro Cuore

L'affiancamento familiare

 

L’affiancamento familiare è l’esito di un lavoro sviluppato dalla Fondazione Paideia a partire dal 2003 e oggi diffuso sul territorio italiano come crescita di una co-progettazione tra enti del pubblico e del privato sociale. L’affiancamento è un intervento di carattere preventivo rivolto a tutto il nucleo familiare: una famiglia affiancante sostiene un’altra famiglia in temporanea difficoltà (affiancata) per un periodo di tempo definito, coinvolgendo i componenti di entrambi i nuclei. In particolare, l’affiancamento risulta efficace rispetto a problematiche legate a fragilità educative, problematiche di salute, fragilità della rete familiare, difficoltà a orientarsi e utilizzare le opportunità e i servizi del territorio, momenti di transizione del nucleo familiare o di uno dei componenti. Si tratta di difficoltà comuni a molte famiglie, che possono diventare critiche in situazioni di isolamento, marginalità sociale, assenza di reti familiari e sociali.

Il percorso di affiancamento porta le famiglie a incontrarsi, vivere momenti condivisi, sostenere i bambini nei compiti, offrire un supporto nella gestione quotidiana e nell’organizzazione familiare e di relazione con i figli. Le famiglie affiancanti, grazie alle loro reti relazionali nel territorio, possono inoltre favorire accesso alle risorse locali e occasioni di socializzazione. Nello stare insieme viene lasciato spazio alle dimensioni relazionali, a momenti di dialogo, confronto, con la possibilità di porsi in ascolto e dare consigli.

La metodologia dell’affiancamento propone alcuni strumenti che consentono alla relazione informale tra le famiglie di svilupparsi in un sistema consapevole, nell’ottica del “prendersi cura di chi ha cura”: un patto educativo, in cui sono condivisi obiettivi, modalità e durata dell’affiancamento; un tutor, che supporta la relazione tra le famiglie e il raccordo con la rete e i servizi; una formazione continuativa rivolta a famiglie affiancanti e tutor, per sostenere e rielaborare le esperienze in corso; un gruppo tecnico di coordinamento composto da operatori del Servizio Sociale e degli enti locali coinvolti. La relazione tra le due famiglie è dunque inserita in un quadro più ampio, in cui la dimensione del lavoro professionale è chiamata a sostenere il sistema familiare lasciando aperte le dimensioni di complessità. A partire da queste linee guida, l’affiancamento si è sviluppato negli anni intrecciandosi con le esperienze operative, le specificità delle dimensioni locali e i cambiamenti sociali e culturali.

I percorsi di valutazione qualitativa delle esperienze di affiancamento, portati avanti da Paideia sin dalla prima sperimentazione, sono stati integrati - dal 2015 - con un percorso di ricerca sperimentale che ha portato alla costruzione di un impianto di valutazione strutturato, con approccio quantitativo. Una parte significativa è stata la somministrazione di questionari a un campione rappresentativo di famiglie affiancate e affiancanti, che ha indagato gli esiti dell’affiancamento attraverso i costrutti di benessere personale e familiare, autoefficacia e resilienza familiare, capacità genitoriali, partecipazione e relazioni sociali.

I dati proposti hanno contribuito a confermare che la partecipazione al progetto produce esiti positivi sia per le famiglie affiancate, sia per le affiancanti: le famiglie affiancate hanno evidenziato in particolare le dimensioni di benessere personale e familiare, capacità genitoriali e resilienza familiare (l’item che presenta la percentuale più elevata è quello del benessere personale e familiare, con il 96% di famiglie che dichiarano di essere migliorate), mentre quelle affiancanti mettono in luce miglioramenti soprattutto in riferimento all’autoefficacia familiare (superiore all’80%). Entrambi i gruppi di famiglie indicano come aree di ulteriore sviluppo le dimensioni della partecipazione sociale e delle relazioni sociali.

Le domande aperte del questionario, che invitavano le famiglie a evidenziare, con parole proprie, tre aspetti che ritenevano migliorati nella loro vita, hanno evidenziato come esito maggiormente positivo le capacità relazionali per entrambi i gruppi di famiglie. I nuclei affiancanti hanno inoltre rilevato come l’affiancamento abbia sostenuto lo sviluppo di capacità solidaristiche e di problem solving.

Gli esiti del lavoro di analisi hanno contribuito a confermare come l’affiancamento possa essere uno strumento efficace per ridurre la povertà relazionale, sostenendo le famiglie nella costruzione di nuove narrazioni di sé, e aiutandole a individuare possibili itinerari di crescita e cambiamento. Il percorso di ricerca ha messo in luce anche alcune aree di implementazione per il futuro, in particolare l’incremento di reti stabili sul territorio e la partecipazione attiva alla vita locale, che possono aiutare in modo significativo la famiglia a divenire soggetto capace di empowerment e generatività non solo al proprio interno ma anche all’esterno del proprio nucleo.

 

[Il saggio L'affiancamento familiare: una lettura degli esiti in una prospettiva relazionale, di G. Barioni, R. Maurizio, N. Perotto e G. Salvadori, è contenuto nel volume Famiglia e povertà relazionale. Multidimensionalità del fenomeno e buone pratiche innovative, a cura di D. Bramanti e D. Carrà, Vita e Pensiero, Milano 2021, pp. 173 -195.]