Università Cattolica del Sacro Cuore

Ascoltare lasciando traccia

 

Che cosa può legare le voci di persone differenti in luoghi tanto diversi come un carcere o un ospedale in Italia, un contesto familiare in Colombia o sull’isola di Lampedusa, realtà tutte che è possibile “ascoltare” nel trentunesimo Quaderno del Centro Famiglia? Proprio l’ascolto, il filo conduttore, come segnala il titolo, di Ascoltare lasciando traccia. Buone prassi di mediazione relazionale simbolica a cura di Donatella Bramanti e Costanza Marzotto. L’attenzione sull’ascolto, un momento del processo di mediazione che spesso è poco considerato, a vantaggio delle fase di negoziazione, è infatti al centro di alcuni dei più significativi contributi di un Convegno internazionale svoltosi in Università Cattolica del Sacro Cuore nell’ottobre del 2017 promosso dallo staff del Master in Mediazione familiare e comunitaria e dall’Associazione MEDeS, che raggruppa mediatori di varie aree di provenienza (psicologi, avvocati, assistenti sociali, educatori) che hanno in comune la passione per la mediazione e che fanno riferimento al modello relazionale simbolico (Scabini e Cigoli, 2000; 2012).

Tecniche, metodologia di lavoro e finalità dell’azione mediativa, infatti, sono un insieme articolato ed accuratamente definito dalla pratica pluriennale di centinaia di operatori formatisi al Centro che intervengono in situazioni conflittuali interne alla famiglia, alla coppia e alle comunità, come scuole, ospedali e quartieri “che non solo hanno udito, hanno ascoltato, lasciando tracce”.

I lettori stessi si trovano dunque a prestare ascolto ai figli di genitori separati all’interno di un Gruppo di parola o agli allievi aiutati a gestire i conflitti nelle classi oppure agli ex sequestrati o ex guerriglieri e i loro famigliari al termine della guerra civile a Bogotá sostenuti dai mediatori e diventano consapevoli di come un certo modo di ascoltare lasci una traccia sia in chi prende parola sia in chi la riceve.

Il tema del miglioramento della qualità delle relazioni interesserà anche chi non fa mediazione professionalmente ma abbia a cuore i legami familiari e comunitari, consapevole che il conflitto avvenga e sia importante proprio tra coloro che sono legati da vincoli significativi.

 

Renata Maderna