Università Cattolica del Sacro Cuore

L’alleanza tra genitori risorsa per i figli


Una coppia di genitori che lavorano insieme come un team, proponendo ai figli scelte educative coerenti e coordinate, condividendo le responsabilità, confrontandosi sulle problematiche e sugli obiettivi educativi e orientandosi verso mete condivise, sorretti e alimentati da un atteggiamento di fiducia e di sostegno reciproco, rappresenta una risorsa cruciale lungo tutto il percorso di crescita dei figli. È quanto rilevano recenti approfondimenti del Centro di Ateneo Studi e Ricerche sulla Famiglia a cominciare dal recente studio che coinvolgendo famiglie con figli in età scolare, tra i 6 e gli 11 anni (Ranieri, Rosnati, Ferrari, Canzi, & Danioni, 2017) ha trovato conferma del legame tra la condivisione della responsabilità genitoriale all’interno della coppia di genitori e la qualità della relazione sia coniugale sia genitoriale.

Con la nascita dei figli i genitori sono impegnati nel compito di co-costruzione di un “patto genitoriale” di coppia, distinto da quello coniugale, ma al tempo stesso a esso interconnesso. Sono chiamati, cioè, a stringere una nuova e salda alleanza sul fronte genitoriale e a prendersi cura anche della relazione tra loro in quanto “coppia di genitori”, alleanza che non cancella le differenze di ciascuno, ma anzi le valorizza e le integra.

Questo patto di alleanza genitoriale, che nella letteratura nazionale e internazionale viene definito come cogenitorialtà o coparenting,
rimanda a quegli aspetti del legame che coinvolgono e uniscono i partner in quanto genitori: la capacità e la disponibilità a collaborare, a condividere la responsabilità dell’educazione dei figli e a valorizzare le differenze.

Secondo il modello relazionale-simbolico (Scabini & Cigoli, 2000, 2012), che orienta le attività di studio e di ricerca svolte all’interno del Centro di Ateneo Studi e Ricerche sulla Famiglia, l’espressione coparenting è di per sé tautologica, dato che la genitorialità per sua natura rimanda ai due partner (Essere genitori: la sfida della generatività, Greco, Rosnati, Ranieri, Barni, Comelli, Roncari, & Canzi, in La generatività dei legami familiari e sociali, Vita e Pensiero, Milano 2017). Inoltre, l’alleanza tra i genitori non si evidenzia tanto e solo nella divisione dei compiti tra i due genitori, ma si riferisce piuttosto a dimensioni relazionali più profonde di rispetto, di fiducia, di dialogo e di confronto continui relativamente alle sfide educative legate alla crescita e alla promozione delle nuove generazioni. Alla base si pone la legittimazione di sé e al tempo stesso la legittimazione del proprio partner in quanto madre/padre dei propri figli. Non si tratta quindi di cancellare gli inventabili aspetti di disaccordo che possono sorgere dal confronto tra padre e madre, quanto piuttosto accoglierli e integrarli entro un comune progetto generativo.

Tale patto genitoriale è un punto di partenza per la coppia durante la fase di transizione alla genitorialità, ma rappresenta anche un obiettivo e un compito ricorrente da rilanciare nel tempo durante tutte le transizioni critiche familiari, normative o non normative. In particolare, è stato evidenziato che quando i genitori “lavorano insieme come un team”, costituiscono una risorsa cruciale lungo tutto il percorso di crescita dei figli, dall’infanzia, passando per l’età scolare, alla transizione adolescenziale. Importante è che i figli possano percepire i genitori come alleati tra loro sempre, anche quando non sono entrambi presenti, ma interagiscono con uno solo dei due.

Interessanti in questa direzione alcuni studi recenti, condotti presso il Centro di Ateneo Studi e Ricerche sulla Famiglia, che hanno evidenziato il ruolo chiave giocato dall’alleanza genitoriale anche in famiglie con figli adolescenti, adottati e non adottati, nel sostenere e favorire la capacità dei genitori di accompagnare con fiducia i propri figli verso l’assunzione della piena responsabilità adulta, promuovendone l’autonomia e la capacità di scelte mature e consapevoli (Ranieri, Ferrari, Canzi, Tagliabue, Danioni, & Rosnati, 2016).

Una salda alleanza genitoriale non solo ha un’influenza positiva sul benessere dei figli, ma è risultata connessa anche con una soddisfacente qualità della relazione di coppia e della relazione genitoriale, all’interno di un processo di influenza reciproca. Alcune conferme in questa direzione sono emerse in un lavoro attualmente in preparazione, in cui si è riscontrato che se i partner si sentono una squadra affiatata nella loro relazione di coppia e sviluppano una salda identità di coppia, sono anche più facilitati a “lavorare insieme” come genitori, supportandosi e legittimandosi reciprocamente rispetto al proprio ruolo genitoriale (Parise, Pagani, Ferrari, & Ranieri, 2018).

Se poi si tiene conto che secondo il modello relazionale-simbolico la genitorialità parentale trova il suo più pieno e autentico compimento in una “generatività sociale”, che si riferisce a un coinvolgimento più ampio con la generazione successiva e al contributo creativo alla società in generale, è plausibile aspettarsi che questo possa rappresentare un ulteriore effetto di un’alleanza genitoriale ben riuscita. La capacità dei genitori di percepirsi come alleati e di essere una squadra affiatata nella cura dei figli sembra favorire anche la disponibilità ad aprirsi al sociale, divenendo un punto di riferimento per la rete amicale e per la comunità di appartenenza. Questi risultati sembrerebbero evidenziare che i genitori che si sentono riconosciuti, legittimati e rispettati nel proprio modo unico e peculiare di essere e vivere la genitorialità dall’altro genitore e che condividono le fatiche, ma anche le ricchezze e le opportunità connesse al compito genitoriale, sono anche maggiormente capaci di rivolgere il proprio compito di cura responsabile oltre i confini strettamente familiari, impegnandosi per promuovere il bene non solo dei propri figli, ma più in generale di tutte le generazioni sociali. In questo modo la coppia realizza il proprio compito autenticamente e pienamente generativo. In linea con la letteratura, da questo studio sono emersi anche spunti interessanti rispetto alle diverse percezioni e al diverso livello di soddisfazione di madri e padri. Nello specifico, i padri hanno valutato più positivamente l’alleanza genitoriale rispetto alle madri, ma hanno anche riferito di sentirsi meno riconosciuti e legittimati nel loro ruolo genitoriale e questo offre sicuramente indicazioni utili per gli interventi di sostegno e di promozione dell’alleanza genitoriale. In particolare, sembra rilevante aiutare le madri a incoraggiare e supportare maggiormente il coinvolgimento paterno, nella sua specificità e peculiarità.

Ciò è particolarmente rilevante anche per le famiglie che si trovano ad affrontare la transizione della separazione e del divorzio. A questo riguardo uno studio recente condotto presso il Centro (
Ranieri, Bertoni, Pagani, Donato, Rosnati, Iafrate, Coparenting in divorced and married parents and children’s psychosocial adjustment, in Divorce: Risk factors, patterns and impact on children's well-being, Nova Science Publishers, New York 2016: 77- 88) ha riscontrato un minore livello di alleanza genitoriale nei genitori divorziati rispetto ai genitori in famiglie intatte, a conferma della criticità e delle sfide di questa transizione, e in particolare anche in questo caso sono i padri che si sono dichiarati meno legittimati e sostenuti nell’esercizio del loro ruolo genitoriale. Tuttavia per questi genitori riuscire a essere collaborativi sul fronte genitoriale, confrontandosi e supportandosi reciprocamente, è risultato rappresentare un importante fattore protettivo per promuovere il benessere dei figli, che richiede dunque ancora di più un impegno del sociale in percorsi di cura delle relazioni e di accompagnamento nelle diverse transizioni che costellano il ciclo di vita familiare.