Università Cattolica del Sacro Cuore

Famiglia e lavoro: la maternità da problema a opportunità


 

In Italia, dove il tasso di fertilità è di 1,3 figli per donna, uno dei più bassi al mondo (Eurostat, 2015), una donna su tre lascia il lavoro dopo la nascita del primo figlio (Isfol 2012 – Mercato del lavoro e politiche di genere). Nonostante sia classificata al terzo posto dei Paesi con le migliori protezioni della maternità, il “lieto evento” è la principale ragione dell’abbandono del lavoro da parte delle donne: dunque più che un lieto evento è un “problema”, come mostrano molte ricerche!

La complessa e rilevante questione della conciliazione famiglia-lavoro è affrontata da differenti punti di vista che esitano in altrettanti progetti di ricerca del Centro di Ateneo Studi e Ricerche sulla Famiglia. Management della genitorialità (referente: S. Mazzucchelli; gruppo di ricerca: M.L. Bosoni, S. Mazzucchelli in collaborazione con EDWI HR, Lexellent e Niklas Events) è uno di questi.

È emerso che la maternità viene definita un "problema" dall’82,7 % delle donne manager, dal 76,3% degli imprenditori e del management delle aziende, dal 50,4 % dei colleghi di lavoro delle madri e infine dal 43,6%  delle donne stesse (AstraRicerche, 2014 – survey condotta per Manageritalia ed EDWI HR). Oltre che dal pensiero dei manager, dalla frustrazione dei colleghi e dal senso di colpa delle donne, la visione negativa dell’evento maternità è alimentata anche dalla dichiarata fatica dei genitori a conciliare famiglia e lavoro, dai limiti alla crescita professionale e dalla limitata conoscenza della legislazione sui permessi.

Considerato  quanto appaia difficile scardinare questa cultura, si rivela di grande interesse l’assunto del progetto Management della genitorialità che ha messo a tema un concetto ampio di genitorialità, prendendo in considerazione come le aziende possono concretamente sostenere i propri dipendenti madri e padri.
Secondo il nuovo sguardo – innovativo e positivo al contempo – il supporto della genitorialità nei luoghi di lavoro potrebbe essere visto come un’opportunità per riportare la competitività in Italia, a patto che siano messe in campo le migliori strategie di management della genitorialità da parte di tutti gli attori coinvolti secondo un’azione sinergica. Il progetto, sviluppato in collaborazione con EDWI HR (realtà che da anni opera in ambito Risorse umane con attività di consulenza, formazione, coaching, Hr in outsourcing), prevede la messa in atto di una ricerca-azione con aziende di piccole e medie dimensioni, attraverso una metodologia dialogica e partecipativa che vede il coinvolgimento di manager e dipendenti.

Allo stato attuale è stato avviato e concluso il primo caso aziendale, dove sono state realizzate interviste con la Direzione Risorse Umane e focus group per gruppi omogenei con i dipendenti. L’analisi condotta ha messo in luce come ancora troppo spesso la genitorialità sia accompagnata da vissuti negativi (senso di colpa da parte della neo-mamme, stress e fatica, insufficiente supporto da parte dei servizi di cura e costi economici elevati), tuttavia emerge anche la convinzione che la conciliazione famiglia-lavoro sia un life-long task: quanti non hanno figli o hanno figli grandi mettono in luce come le esigenze di cura non siano limitate alla gestione dei bambini, ma riguardino tutte le fasi della vita, non da ultimo la cura dei genitori anziani. È così evidente che una buona gestione della genitorialità, e della conciliazione più in generale, riguardi tutti i dipendenti.

La azioni pianificate sono state pertanto:


 

  • La rimodulazione della flessibilità dei tempi del lavoro (anche nelle linee di produzione) e la realizzazione di una “banca delle ore” ; 
  • una formazione ad hoc circa la legislazione sui congedi
  • la creazione di percorsi di tutorship per sostenere il rientro dalla maternità/paternità 
  • l'introduzione di misure di la flessibilità dei legati ai ruoli legata ed alla gestione del lavoro per obiettivi.

     

Il progetto prevede anche una fase di valutazione delle benefici previsti dall’applicazione delle strategie emerse (in termini di aumento della collaborazione; riduzione dello stress; una più flessibile gestione del tempo) che verrà attuata dall’azienda stessa nel tempo e in collaborazione con i ricercatori. Attualmente il gruppo di ricerca sta avviando un piano di ricognizione delle aziende italiane sensibili al tema della genitorialità per implementare ulteriormente il progetto.
 

Ai ricercatori non è sfuggito però il punto di vista dei padri, considerato in un’altra ricerca che  intende approfondire la tematica della conciliazione tra famiglia e lavoro (Men, work and family life - referente: M.L. Bosoni; gruppo di ricerca: G. Rossi, M.L. Bosoni, S. Mazzucchelli) in collaborazione con un network di ricerca europeo, l’ONEFaR (Oxford Network of European Fatherhood Researchers), coordinato dalla prof.ssa Tina Miller (Oxford Brookes University, UK). All’interno di questo gruppo di ricerca si confrontano studiosi provenienti da 4 paesi europei (Italia, UK, Danimarca e Svezia), dando esito a diverse pubblicazioni. Tra queste segnaliamo uno Special Issue della rivista Families, Relationships and Societies – 2015, vol. 4, n. 2, Miller T., Dermott E. (Eds.) – interamente dedicato al dibattito circa la paternità contemporanea, che mette in luce elementi di novità nelle pratiche paterne ed aspetti di continuità con il passato, nonché la recente pubblicazione di un volume che affronta lo studio della paternità da un punto di vista metodologico con differenti contributi degli studiosi del Network: Dermott E., Gatrell C. (Eds), (2017), Fathers, families and relationships. Researching everyday lives, Policy Press.