Università Cattolica del Sacro Cuore

Adozione: un contesto che favorisce lo sviluppo dei bambini


 












Un anno di vita dei bambini adottati può “valere di più” di dodici mesi perché la loro crescita sia dal punto di vista cognitivo che da quello del controllo emotivo è favorita in modo significativo dall’accoglienza in una famiglia. Lo riconferma una ricerca longitudinale realizzata dall’équipe del Centro di Ateneo Studi e Ricerche sulla Famiglia su 60 bambini e i loro genitori.

La ricerca, realizzata dall’équipe formata da  E. Canzi, R. Rosnati, S. Ranieri con il Polo adozione Il Cerchio di Bollate Baranzate nella persona della dottoressa Patrizia Buratti, responsabile del servizio e tutti gli operatori, e in collaborazione con il prof. J. Palacios dell’Università di Siviglia, è un ottimo esempio di come mondo accademico e realtà del pubblico possono collaborare. I 60 bambini e i loro genitori adottivi presi in considerazione sono stati ascoltati entro i 2 mesi dall’adozione e un anno dopo. Dall’analisi degli itinerari di crescita compiuti dai bambini dal punto di vista cognitivo e del controllo emotivo è emerso che essere accuditi in una famiglia ha permesso loro di crescere con un’accelerazione superiore a quella dei coetanei, tanto che si potrebbe affermare che in un anno “abbiano vissuto 16 mesi”. Nel medesimo lasso di tempo, infatti, hanno guadagnato in media 7 punti di quoziente intellettivo.

Oltre al ruolo decisivo per il benessere dei bambini, è stato sottolineato quello della relazione di coppia, che dallo studio non emerge contraddistinta da livelli di stress superiori a quelli degli altri genitori, né sono stati riscontrati segnali del fenomeno definito “depressione postadottiva”.

L’adozione viene quindi confermata come un contesto di vita favorevole per lo sviluppo e il recupero dei bambini: una sfida per i genitori e per tutto il contesto sociale.

L’approfondimento del tema dell’adozione è una costante pluridecennale del Centro d’Ateneo Studi e Ricerche sulla Famiglia, in una Università che vanta un insegnamento specifico dedicato alla Psicologia dell'adozione, dell'affido e dell'enrichment familiare, unico del territorio nazionale, e si inserisce in un filone di ricerche che coinvolge competenze di psicologia, di sociologia, di clinica e fonda numerose attività di formazione per operatori, tra cui un Master di II livello, e per genitori, spesso realizzate in collaborazione con gli enti autorizzati.

Un altro filone di ricerca riguarda l'Identità etnica di adolescenti e giovani adulti di diversa etnia: l'esperienza di immigrati e adottati a confronto (équipe di ricerca: R. Rosnati, L. Ferrari, S. Ranieri, D. Barni, C. Manzi) e, in continuità con un ampio e consolidato corpus di studi e ricerche condotti in questi anni, ha ora preso in esame, confrontandoli, i vissuti dei ragazzi adottati con quelli dei loro coetanei di famiglie immigrate, indagando il processo di costruzione dell'identità etnica e analizzando quali fattori individuali e relazionali possono facilitare questo processo e promuovere l'adattamento e il benessere psicosociale rispettivamente nei due gruppi.