Università Cattolica del Sacro Cuore

Coppia: una risorsa nel processo di cura


La relazione di coppia è una risorsa nel processo di cura del malato? Sì, secondo le ricerche condotte nell’ambito del Centro di Ateneo Studi e Ricerche sulla Famiglia che hanno evidenziato come il supporto del partner costituisca un fattore di grande rilevanza nel predire la capacità del paziente cardiologico (o nefrologico) di partecipare attivamente al processo di cura.

Il supporto del partner del paziente – ha osservato la ricerca condotta dal team di cui è responsabile la professoressa Raffaella Iafrate (composto da Anna BertoniSilvia DonatoMiriam Parise, Ariela Pagani) –  è fonte di notevole aiuto nella misura in cui è capace di mostrare vicinanza e al tempo stesso di rispettare e sostenere l’autonomia del malato. Al contrario, se il partner diventa iperprotettivo, se cerca di sostituirsi all’altro nella comprensione e nella gestione della cura, il suo coinvolgimento diventa addirittura un elemento negativo sia per l’esito della cura, sia per la relazione stessa.

Dunque la coppia, considerata nel suo insieme e non come semplice somma di individui, può diventare, come evidenziato dalla ricerche, una risorsa cruciale nel processo di cura, in team con il personale medico e paramedico, anche nei casi di malattia oncologica (aspetto ampiamente dibattuto anche nel corso dell’incontro internazionale intitolato Dyadic Coping: Health, Family and Cultural Contexts, organizzato in Università Cattolica dal Centro d’Ateneo Studi e Ricerche sulla Famiglia in collaborazione con l’Alta Scuola Agostino Gemelli nel gennaio 2017).

Questa indagine costituisce solo il più recente passo di un filone di ricerca su come la coppia affronta gli eventi critici prevedibili o inattesi così come anche gli eventi stressanti quotidiani, che questo team approfondisce da tempo. In particolare è stato indagato il ruolo del coping diadico, ovvero le modalità che i partner usano per affrontare lo stress, nella convinzione - avvalorata dalle ricerche internazionali e da quelle condotte dal Centro - che se la coppia riesce congiuntamente a fronteggiare gli eventi stressanti ne ricava benefici non solo a livello individuale (diminuzione dello stress), ma anche a livello relazionale (aumento della soddisfazione, dell’intimità e della fiducia reciproca).

Di recente il focus è stato posto non solo sugli eventi negativi, ma anche su quelli positivi (un regalo, una promozione sul lavoro, un ringraziamento). Si è avviata così una innovativa pista di ricerca sui “processi di capitalizzazione”, ovvero sulla capacità dei partner di ottimizzare i benefici che derivano dagli eventi positivi, evidenziando l’importanza di una comunicazione esplicita e diretta, l’impatto sul benessere dei partner e sulla loro relazione. Risultati interessanti sono emersi anche dal confronto delle percezioni dei due partner in merito alle loro risposte di coping diadico e capitalizzazione.

Un ulteriore filone di ricerca del gruppo riguarda, infine, il tema del processo di costruzione dell’identità di coppia e del ruolo che il rapporto con le famiglie d’origine può avere in questo processo. Una recente indagine ha evidenziato come uno stile intrusivo di educazione dei figli da parte dei genitori possa ostacolare la formazione dell’identità di coppia dei figli giovani adulti.