La Festa. Raccogliersi, riconoscersi, smarrirsi

La Festa. Raccogliersi, riconoscersi, smarrirsi

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Da sempre gli uomini si incontrano per riconoscersi, raccontarsi e così istituire, celebrando il legame tra l'umano e il divino, la propria identità culturale. Di un simile incontro la festa rappresenta uno dei momenti fondamentali e costitutivi. Si tratta - ecco il suo paradosso essenziale - dell'essere evento centrale della convivenza umana e al tempo stesso sovversione delle sue regole. È un'uscita dal quotidiano che tuttavia permette una rimessa a nuovo dei fondamenti del vivere insieme riguadagnando il centro stesso della quotidianità. Affascinante e drammatica, come ogni esperienza autenticamente umana, la festa è antropologicamente l'alternativa per eccellenza alla guerra, sebbene tuttavia le guerre ne facciano spesso uso per legittimare il conflitto stesso che esse scatenano.

Uno studio approfondito che aiuta a comprendere la festa come dispositivo fondamentale attraverso il quale la socialità umana si rinsalda incanalando le tensioni distruttive che l'attraversano in una pratica regolata da leggi che dia loro sfogo, rafforzando, anziché compromettere, lo stesso vincolo sociale. 

Il volume è il frutto del terzo Seminario internazionale organizzato nel 2012 dall'Archivio «Archivio Ries» per l'Antropologia simbolica presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore (sede di Milano).

Contributi di: Patrizio Alborghetti, Christine Barbier Kontler, Claudio Bernardi, Alessandra Brivio, Giorgio Buccellati, Giovanni Curatola, Paolo Dalla Sega, Pia De Simone, Fiorenzo Facchini, Stefano Martelli, Keith F. Pecklers S.J., Natale Spineto, Marina Villa. 

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